Sommario:
Noi possiamo contribuire a tutto questo fermando i cavalli della guerra, dell’inimicizia e della prepotenza; spezzando gli archi tesi a ferire e colpire chi c’è avverso o tale riteniamo
La vita biologica assume i tratti della lotta spirituale per mantenerci in questa vita nuova, che il Vangelo di Giovanni chiama ‘vita eterna’.
Camminiamo dunque nella luce del Signore, senza ambiguità, orgogliosi della nostra fede, con il desiderio di riaccendere la luce della fede battesimale in molti cristiani che l’hanno smarrita.
Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Le promesse di Dio non riguardano tanto la garanzia di una vita sicura, indenne dalla sofferenza, quanto la salvezza certa per ogni uomo e donna, che non lo sostituisce con l’idolo a noi più confacente: il nostro smisurato ego.
La Quaresima fu ‘inventata’ nella memoria dei quaranta giorni di Gesù, come dei quarant’anni del popolo di Israele nel deserto. In ebraico deserto si dice Midbar (il luogo della Parola), spazio di essenzialità per ascoltare la Parola di Dio
Oggi la liturgia ci invita a riflettere sullo scandalo del perdono. Esso non nasce dalla conversione di colui che ha offeso, ma dalla conversione di chi è stato offeso.
Dio da noi vuole amore e non sacrificio, conoscenza di lui non olocausti. Tradotto significa che a Dio non basta il culto, ma vuole che lo amiamo concretamente ed entriamo in intimità fiduciale con lui (cfr. verbo conoscere in ebraico).
Già all’origine, prima che questa famiglia si costituisse, c’è il dubbio legittimo di Giuseppe di fronte a Maria che risulta in attesa di un figlio non previsto.
E’ questo il nostro compito oggi: portare le persone con le loro fragilità, i loro bisogni di senso, i loro dubbi, ad incontrare il Signore Gesù.
Il tema del banchetto era già noto all’Antico Testamento (cfr. Is 25 prima lettura), come compimento dei tempi inaugurati dal Messia, dove Dio eliminerà la morte e asciugherà le lacrime del nostro dolore.