Ecco, Signore, restituisco il quadruplo

Professioni di fede

La fede di Zaccheo


Esistono due tipi di fede: una utile e l’altra inutile. Inutile è quella che accoglie nel
nostro cuore una verità filosofico-teologica di Dio, fatta di pensieri, riflessioni, principi, che non
incide nella vita. Questa fede è come un trattato di medicina. Questa scienza non giova al malato, che resta sempre chiuso nel suo dolore.
La fede utile, invece, stravolge l’esistenza, la cambia, la redime,
la santifica, la innalza, la libera dalla bassa moralità,
dona alla storia una dimensione di verità, carità, speranza,
trascinandola verso il più grande bene spirituale e materiale.
La vera fede non attende la salvezza nell’eternità, ma opera la salvezza oggi, dona speranza, crea comunione e unità, oggi libera dal peccato, oggi dà sollievo al corpo e allo spirito
prigionieri del male.
Noi tutti crediamo in Gesù.
Ma Gesù incide poco sulla nostra vita. Lo seguiamo per curiosità, per entusiasmo, per godere anche noi della sua notorietà. Diciamo le preghiere e canti; ma siamo sempre gli stessi, senza
che la fede cambi mai nulla nella nostra vita pratica!
Zaccheo incontrò Cristo che chiese di entrare in casa sua:
così la sua vita fu trasformata.
Lì ha capito che non nel denaro, ottenuto con tutti i mezzi,
era la risposta al suo desiderio di felicità,
ma la risposta era l’amicizia con Gesù,
lo stare a tavola con Lui.
L’incontro con Cristo è un fatto che ha tutti i connotati propri dei fatti che accadono nel
mondo: in un tempo e un luogo determinato; mentre Zaccheo è su una pianta, mentre Andrea
e Pietro pescavano, mentre la samaritana attingeva acqua al pozzo....
Ma nello stesso tempo è un fatto che è imprevedibile, incalcolabile, non programmato, ma
in tutto corrispondente alle attese più profonde della persona da farle esclamare: “Tardi ti ho
amato, o Bellezza tanto nuova e tanto antica!”.
L’incontro con Lui è improvviso perché Egli solo ne ha l’iniziativa: il primato della grazia! Ma
nello stesso tempo, mette in movimento tutta la persona incontrata.
Questo movimento è la risposta al fatto di essere stato scelto, afferrato da Cristo.
Quando Gesù ha toccato il cuore di Zaccheo col suo sguardo, spontaneamente fa la sua
promessa di donazione e restituzione: darà ai poveri la metà dei suoi beni e restituirà 4
volte ciò che ha frodato.
Il primo impegno era richiesto dai rabbini come segno di penitenza,
il secondo lo esigeva il diritto romano.
Così dona a Dio la metà della sua vita e restituisce allo Stato ciò che ha frodato.
Donare e restituire: due termini tipici dell’esistenza cristiana.
 

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