La fede dei magi

Professioni di fede

Prostatisi, lo adorarono


I Magi non appartengono al popolo eletto, tuttavia sono dei cercatori di Dio e rifiutano l’idolatria.
Quando vedono sorgere un astro, si lasciano guidare e vanno alla ricerca della Verità.
Un esodo percorso alla luce della stella.
Matteo ci fa capire che la ricerca viene illuminata dalla Parola: ora le promesse antiche
sono compiute: il Bambino è l’Atteso, per tutti, non solo per il popolo eletto.
Gerusalemme si inquieta, non condivide la loro ricerca, anzi si mostrerà ostile.
Giunti a Betlemme, solo i Magi, i veri cercatori,
guidati dalla stella, trovano il neonato e lo adorano.
Per tre volte torna il verbo “adorare”: un’azione libera e gioiosa. I doni (regali pieni di
verità e di stupore) esprimono i loro pensieri e sentimenti:
con l’oro riconoscono in quel Bambino il re;
con l’incenso riconoscono in lui la presenza stessa di Dio;
con la mirra, unguento per la pulizia dei cadaveri, come se già vedono in lui il crocefisso.
In questi non ebrei, che rappresentano tutti i cercatori di Dio, a qualsiasi popolo appartengano, c’è un cammino di fede. Cercare Dio nella vita è bello, porta la gioia, ma è una
responsabilità.
Anche oggi i cercatori di verità sono tanti, forse più di quanti pensiamo. Molti vi arrivano
mossi da un vivo desiderio, alimentato da vari interrogativi; ognuno ha il suo itinerario verso
Dio.
Edith Stein l’aveva percepito: “Dio è la verità. Chi cerca la verità, cerca Dio, lo sappia o meno”.
Ma dobbiamo fare altri passi.
Da cercatori dobbiamo diventare adoratori in spirito e verità
e mettere la nostra vita nelle mani di Dio.
Da adoratori diverremo testimoni gioiosi del Signore
che ci ha visitato e mai più ci abbandona.
Viandanti: mai come oggi siamo chiamati a metterci in strada, a seguire il desiderio di
pienezza che ci abita, l’arsura di felicità che ci tormenta, il desiderio che muove il cuore degli
uomini.
L’esempio dei Magi ci stimola a lasciare le nostre presunte certezze, anche nella fede, per
osare e seguire le stelle che Dio mette sul nostro cammino.
Stelle che, a volte, scompaiono, sostituite dalle indicazioni di uomini claudicanti, peccatori, vili, violenti ma che, senza saperlo, realizzano il loro compito di essere dei segnali.
Siamo ciò che desideriamo, se abbiamo il coraggio, ogni istante, di essere “sulla via”, non
come vagabondi che vivono alla giornata, ma pellegrini, sempre sulle tracce di Dio. 
 

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