Maestro, dove abiti?
“Che cosa cercate?”:
è la prima parola che Gesù rivolge a chiunque voglia rischiare il cuore dietro a lui.
Così afferma che a noi manca qualcosa (denaro, salute, famiglia, amici, un senso alla vita)
Gesù, maestro del desiderio, con questa domanda insegna a noi, ricchi di cose, desideri più
alti delle cose, e invita a non accontentarci solo dei piaceri, mentre intorno a noi tutto grida:
accontentati!
“Maestro, dove abiti?”.
Cerco la casa, dove sedermi ad ascoltare parole che fanno vivere, come Maria di Betania.
Cerco un luogo dove vederti vivere ed imparare da te come si ama davvero, come si può
guarire il cuore, perdersi per qualcuno e poi risorgere.
Cerco la gioia!
“E si fermarono con lui fino a sera”.
La fede è esperienza di incontro, di relazione con Lui.
Io lo incontrerò solo se mi «fermerò»,
solo se mi prenderò del tempo per l’ascolto del cuore.
L’iniziativa parte sempre da Dio. Nello stile di Giovanni l’uso del verbo ‘vedere’ significa
che i rapporti tra i vari personaggi si realizzano in un contatto diretto.
È vero che l’iniziativa viene da Dio, ma nel cuore dei due discepoli non c’è il vuoto né l’accontentarsi delle cose di sempre, ma il desiderio di una vita nuova per loro e per gli altri!
E questo desiderio si incontra con la domanda di Gesù, cui rispondono con un’altra domanda: “Rabbì, dove abiti?”.
Il bisogno di un “maestro” da seguire
e di una “casa” ove vivere è il cuore della loro ricerca.
Oggi è raro incontrare “maestri” di vita, è difficile trovare chi ti vuol bene davvero, più
spesso ci si sente sradicati e senza una comunità che accoglie ed accompagna.
Mancano “padri”, “madri”, “maestri”, modelli di vita.
Alla richiesta Gesù risponde: “Venite e vedrete”, senza spiegare nulla: non ha un’ideologia
da trasmettere, ma una vita da comunicare. Per questo li invita a stare con lui ed essi “videro
dove abitava e quel giorno si fermarono con lui”.
Così divennero suoi amici e la loro vita cambiò.
Chi sta con Gesù è spinto ad uscire fuori dal proprio individualismo, a superare il provincialismo e le proprie grettezze per annunciare a tutti la scoperta affascinante di colui che è
infinitamente più grande di noi, il Messia.
Iniziava così, vedendo e chiamando, vivendo e amando, la vicenda cristiana: storia di
una nuova fraternità.