Perchè credendo abbiate la Vita!

Su ali d'aquila

Domenica 27 aprile 2025 • II Domenica di Pasqua


Ogni anno, per una settimana, ci fermiamo su queste pagine della risurrezione… potremmo domandarci: perchè? Cosa dicono oggi a noi, alla Chiesa, a questi giorni in cui il nostro amato Papa ha vissuto il suo passaggio terreno? Giovanni scrive: queste cose sono state scritte perchè crediate che Gesù è il Cristo e perchè credendo abbiate la vita nel suo nome.

Sì perchè anche noi, anche noi in questi giorni, dove sembra che abbiamo tutto, abbiamo la tentazione dei discepoli: quella di chiudere le porte a Gesù, alla sua salvezza, alla luce della risurrezione. Chiudiamo le porte stando dentro le nostre paure e insicurezze, stando dentro le nostre domande, lasciando che sconforto, tristezza e disorientamento orientino il nostro cammino incerto e confuso. Peggio: quando anche qualcuno ci invita e ci testimonia la bellezza del credere, dell’avere fede nel Risorto, rischiamo di essere come Tommaso, vorremmo guardare , toccare, sentire una reale presenza di questo Dio crocifisso e risorto.

La prima parola che Gesù dona ai suoi discepoli è quella della pace. La vera pace anzitutto con sé stessi, con il nostro cammino, la nostra vita. Pace perchè senza questa nessun atto di fede è possibile, e il primo atto di fede deve passare dalle ferite commesse e subite. Gesù non a caso mostra i segni della Passione: la Pasqua è il passaggio dalla sofferenza della passione e della morte a rendere trasfigurate e gloriose quelle ferite, a rendere porte sante e di grazia dove sperimentare la misericordia di Dio come rigenerazione dell’uomo e della sua vita. Non sappiamo se poi Tommaso ha toccato o meno le ferite del Risorto, ma una cosa è chiara: Gesù quel giorno ha invitato Tommaso e i discepoli a imparare a illuminare le ferite con la luce della sua Pasqua, a renderle occasioni di risurrezione e non di una sterile morte.

E’ questa pace con la propria storia che porta ad avere il coraggio di annunciare il nome che salva, che porta ad affrontare le resistenze del mondo, che porta a superare e a vivere anche un tempo di Chiesa come questo: perchè crediamo in Colui che ci dona il suo Spirito di figli, crediamo in Colui che non farà mancare alla sua Chiesa ciò che è necessario. Questa è la nostra speranza, la speranza a cui noi ci affidiamo, la speranza a cui affidiamo il cammino del mondo e della Chiesa in questa stagione, perchè sia sempre un cammino che ravviva la nostra fede nel battesimo, sia un cammino di risurrezione e di Pasqua, un cammino di grazia in nomine Domini!

 

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