Il sapore della vita

Su ali d'aquila

Domenica 9 febbraio 2025 • V Domenica dopo l'Epifania


Non è semplicemente una guarigione quella che Gesù vive quel giorno con il servo del centurione… è molto di più. Il vangelo ci fa notare un dettaglio a mio avviso non scontato: Gesù si meravigliò della fede di quell’uomo pagano, di quell’uomo che venerava altri dei e aveva una certa idea di uomo. Eppure uno straniero si avvicina al povero uomo di Nazareth, riconosciuto oramai a Cafarnao come l’uomo che compie miracoli nel nome di Dio. Uno dei tanti fenomeni del momento, come capitavano ai tempi di Gesù. Eppure il centurione romano sente che quest’uomo è diverso. E’ un uomo che non agisce contro qualcuno, è un uomo che non porta avanti una causa politica. E’ un uomo che mette al centro la vita, il bene dell’altro, di qualsiasi persona. E’ un uomo benedetto da Dio: ecco perchè il centurione si affida e si fida. Gesù non è l’ultima spiaggia, Gesù è per lui la salvezza che visita l’uomo e lo strappa dalla sofferenza, dalla morte.

Questa è la fede. E la domanda che Gesù quel giorno ha verso i Giudei, oggi la rivolge a noi: ma noi abbiamo e testimoniamo una fede così? Avere fede, ci ricorda Paolo, non è dire delle orazioni, fare delle cose, essere presenti e basta a una liturgia o rispettare un giorno festivo. Avere fede è credere e investire l’intera esistenza su una Parola che salva, su quella Parola che ha come unico desiderio strappare le nostre vite dalla morte, dal non senso, da tutto ciò che defigura l’uomo, che lo deforma. Credere nella Vita per esserne testimoni: questa è la nostra fede e questo vuol dire essere cristiani.

Il cristiano è l’uomo della concordia, che punta alla comunione dei cuori, che investe tutte le sue energie con Cristo e per Cristo. Con Cristo perchè crede nella vita che è Lui, per Cristo perchè è in questo credere nella vita che il discepolo non si lascia abbindolare dalle mode del momento, non si lascia attrarre da idoli che invitano a vivere la vita banalizzandola e sciupandola, ma vive nella direzione dello Spirito, direzione che da vita! Per Cristo, con Cristo e in Cristo: in lui noi riponiamo ogni fiducia perchè sappiamo che non possiamo vivere niente senza di Lui, senza il legame di vita autentica che Lui è e ci dona!

Il centurione quel giorno con la sua umiltà non ha chiesto solo un miracolo, ma ha espresso pienamente la bellezza della fede. E che non sia questa bellezza la vera assente che rende il cammino delle nostre comunità arido e insapore? Torniamo alla fede vera e libera, torniamo a Gesù, affidandoci a Lui, sapendo che niente con Lui è perduto, ma tutto assume un sapore nuovo, un sapore di vita!

 

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