Domenica 17 novembre 2024 • I Domenica di Avvento
Che differenza c’è tra la notte rappresentata dal Vangelo e quella del mondo di oggi? La Parola di questa domenica sembra ricordarci che da sempre la storia è stata avvolta dalla notte. Da sempre le storie di ogni uomo e donna sono avvolte e tentate dalla notte, tentate alla rassegnazione, tentate al banalizzare la vita, tentate a sciuparla. Da sempre la vita è tentata allo sconforto, alla tristezza, all’odio, alla rabbia, al credere in false divinità, a divinizzare un aspetto della vita piuttosto che esaltare ciò che è essenziale e che si può nutrire di esso, sì, ma non sostituirsi.
Anche Giuseppe di Nazareth è stato tentato dalla notte: non sposare Maria, questa giovane ha tradito la legge con questo bambino in grembo! Non sposare Maria, perché se no che ne sarà della tua reputazione in mezzo al popolo, della tua autorità di capo di questo piccolo villaggio? Che ne sarà della tua fama e della stima che si è creata attorno alla tua piccola impresa?
Anche i magi, pellegrini venuti da lontano, vedendo l’arroganza e la spregiudicatezza di Erode e soprattutto non vedendo più brillare nella città di Dio la stella che li aveva guidati si sono lasciati avvolgere dalla notte e dal dubbio che crea nel cuore.
Per noi tutti che ci abbandoniamo allo sconforto, che ci abbandoniamo alla tristezza, che rischiamo di abbatterci di fronte alle notti del mondo ecco il messaggio di salvezza, ecco una piccola luce di speranza, di amore che scalda il cuore, ecco Gesù, il Figlio di Dio. Nel viaggio della vita chi è Gesù?
Gesù è stata la scelta di Giuseppe a dire sì all’amore che non giudica, a dire sì alla vita che ama senza pretendere e chiedere, l’amore casto, l’amore che diventa carità e comprensione dell’altro.
Gesù è stata la stella che ha guidato i magi a fidarsi dei segni incomprensibili che Dio mette nel cammino: la sua salvezza non passa da palazzi e da poteri umani, ma da un bambino povero, avvolte in fasce in un rudere con una famiglia un po’ disastrata.
Gesù è la nostra speranza, cioè colui che ci invita a credere nella sua venuta, a credere che è nel suo modo di vivere, nel suo stile, nel suo modo di stare nel mondo e guardare le vicende dell’uomo, sempre con amore per l’uomo, ma con un giudizio tagliente, è in questo amore per l’uomo e per la verità che è lui sta la nostra salvezza.
Questo è il motivo per cui celebriamo l’Avvento: non per ricordare il passato, la nascita di Gesù, ma per ricordarci che ogni giorno Gesù con la sua presenza semplice e carica di silenzio desidera donarci uno sguardo diverso sulla nostra storia, sul mondo, sulla nostra vita, un senso che ci invita ad amare ciò che è essenziale e che è invisibile agli occhi, ma non perchè non importante, ma perchè è veramente ciò che conta! E su questo “ciò che conta” che si gioca il nostro essere pellegrini, il senso, ma soprattutto il compimento della nostra vita, è su questo senso che Gesù ci chiederà la narrazione piena nel giorno dell’incontro con Lui!
Alzate il capo, risollevatevi, la vostra liberazione è vicina: è con questo invito che noi ci mettiamo in cammino, sapendo che siamo e possiamo essere luce nella notte del mondo, nella Luce che è Cristo, colui che viene ancora a salvarci!