Diario del viaggio
Veniano, messa di domenica 27 ottobre. Una messa più partecipata, mancavano parecchi ragazzi e (soprattutto) famiglie. Messa curata secondo le indicazioni del parroco, rivista prima di iniziare con i diversi operatori, i cinque chierichetti, la sacrestia. Inizia il canto “Chiesa di Dio”… esco dalla sacrestia ed ecco gli occhi di Simone, un bambino di 6 anni con disabilità. Simone è lì, mi vede uscire, chiede alla mamma di essere lasciato andare alla prima panca. Vive la prima parte della messa, con un suo intervento gioioso nella omelia, poi la fatica prende un po’ il sopravvento, esce dalla chiesa e rientra, torna alla prima panca… e al momento dello spezzare del pane Simone si allontana dalla panca, si avvicina sempre di più fino ai piedi dell’altare, e mi guarda con i suoi occhioni e il suo sorriso.
In quello sguardo ho capito quale era il desiderio di Simone, che mi indicava con le mani la bocca, come per dirmi il segno di voler mangiare. Ho preso in braccio Simone, l’ho preso con me insieme ai chierichetti e insieme abbiamo recitato il Padre Nostro e poi le preghiere fino a “Ecco l’agnello di Dio”!
Ho concluso la messa dicendo queste parole: Oggi a Gesù diciamo grazie a Simone perché ci ha insegnato che si può sempre vivere un di più, e il di più di Gesù non è uno sforzo o una fatica, ma è gioia!
Simone sa già cosa è la santità. Lo sa perché ha puntato sul di più essenziale e necessario, sul di più che dà senso alla vita!
Ed è di questo che voglio scrivervi in queste righe, carissimi. Ci stiamo avvicinando alla festa dei Santi e dei defunti, una festa che ci ricorda il di più a cui siamo chiamati. È triste constatare dai ragazzi che alla domanda “Cosa festeggiamo l’1 novembre?” la maggioranza risponde “Halloween”. È triste e deplorevole che le radici delle nostre terre vengano cancellate da una iniziativa che da noi ha il puro senso del commercio, un carnevale per bambini (e non per adulti!). Deplorevole perché ci sono scuole nelle nostre zone che considerano halloween più importante dei santi.
La nostra fede invece ci insegna a guardare a un di più di bellezza, la bellezza della vita, che sa vivere fermandosi e rendendo grazie! Se penso a Simone penso che questo bambino più di tante nostre prediche ha insegnato alla comunità di Veniano (e ora anche a voi), come la nostra vita si nutre e vive dei gesti semplici e tra questi c’è l’eucarestia! Simone non ha avuto paura a salire i gradini dell’altare: quante scuse sciocche mettiamo davanti alla partecipazione domenicale all’eucarestia. Scuse che insegniamo poi ai nostri ragazzi, puntando sempre al meno, al basso, ad accontentarsi del poco. Sì perché la vera felicità non è un attimo fuggente, la vera felicità si coltiva in quello stile di Gesù che dice ai discepoli fermatevi a riposare!
Simone mi ha suggerito di scrivervi questa lettera, portando a galla due miei inviti, che vi rivolgo come fratello chiamato ad accompagnare il vostro cammino e il cammino dei nostri bambini e ragazzi.
Il primo: non smettiamo mai di ricordarci di essere cristiani e cerchiamo di vivere la messa come una occasione di festa e di incontro, e non come un supplizio. La fede del supplizio non è la fede che Gesù ci ha consegnato: se dobbiamo vivere così il cammino della Chiesa e il cammino che voi state chiedendo ai vostri figli, è meglio fermarsi, perché non ha senso chiedere a un ragazzo piccolo un di più che io adulto non coltivo o, peggio, non voglio coltivare. Lo stesso invito vale per i genitori delle medie: il compito di accompagnare nella fede non si conclude con il catechismo della iniziazione cristiana e per tanto non si può vedere l’assenza di quei ragazzi che hanno ricevuto i sacramenti negli anni scorsi!
Il secondo invito, se accetterete il primo, è quello di dare un senso vero alla pausa che in questa settimana ci siamo dati, per valorizzare la festa dei santi e la memoria dei defunti al cimitero. È come comunità che viviamo la festa e la memoria, non da soli. Per questo vi invito a partecipare alle messe dell’1 novembre e alle preghiere e messe che vivremo il pomeriggio dell’1 e nella giornata del 2 novembre per i nostri defunti. Non mancherà, infine, la preghiera per la pace nel ricordare i caduti delle guerre nelle messe di domenica 3 novembre.
Magis, di più. Il di più di un bambino che ci richiama tutti a dare sapore alla nostra vita, perché è da come viviamo che si rivela la nostra felicità e il desiderio della santità autentica!