Liturgia Viva
Nell’intreccio tra la parola e il gesto si offre l’emozione; basta ripensare alla veglia Pasquale o all’ostensione della croce il venerdì santo. Vedere, toccare, mangiare, odorare, tutto induce e conduce ad una partecipazione emotiva e attiva.
La stessa preghiera cristiana inizia con un'invocazione emotiva: O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto. Purtroppo dopo il concilio si è andati verso una partecipazione cognitiva, consapevole (anche grazie all’uso delle lingue vive: la comprensione dei testi equivale alla partecipazione attiva), rispetto all’impatto emotivo, visto anche come “pericoloso”.
I sentimenti, le emozioni nei riti cristiani sono tendenzialmente visti ancora con sospetto. La partecipazione implica stare dentro, non di fronte, e il sentire emotivo non è meno rilevante del sapere razionale. Il mangiare il corpo di Cristo va oltre la conoscenza del mistero.