Liturgia Viva
Analizziamo 3 tipologie giovanili: il giovane “assiduo” alle liturgie, il praticante “saltuario” e il “distante”. Certo si corre il rischio di stereotipare, ma le ricerche offrono sufficienti sfumature.
I distanti. «Gli uomini e le donne del nostro tempo non avvertono più la “convenienza” della parola del giovane rabbino di Nazareth per una vita bella e degna di essere detta umana: hanno semplicemente imparato a cavarsela senza Dio e senza Chiesa» (A.Matteo).
«A questa idea si contrappone la convinzione che la categoria dei giovani non è uniformemente incredula, ma ci sono diverse sfumature; sembrerebbe più ragionevole pensare che l’incredulità riguardi soltanto una quota dei giovani, non necessariamente maggioritaria» (F.Garelli).
Il non riconoscersi cattolici non significa non essere credenti, e l’essere cattolico non significa necessariamente riconoscersi nella dottrina della Chiesa.