Domenica 18 febbraio 2024 • I Domenica di Quaresima
Io non voglio sempre essere adirato, altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e il soffio vitale che ho creato. Questa è la reazione di Dio davanti alla continua ribellione del popolo di Israele, davanti a quel suo male che sfida addirittura Dio nelle pratiche di digiuno, nel modo semplicemente formale di vivere la fede: Dio allontana la rabbia, l’odio, cioè la separazione dal suo popolo. Allontana questi sentimenti per far invece brillare un altro aspetto: l’amore. Sì questa è la forza di Dio, la forza della sua vita: Dio ama, non distrugge. Ama, cioè riconduce, anche con segni forti, la sua creatura a saper accogliere e riaccogliere la sua forza di vita.
Gesù è stato tentato dal diavolo sul suo essere Dio. E’ come se il diavolo mettesse davanti a Gesù la nostra concezione di Dio: Dio può sfamare sempre, Dio può fare tutto, mettere tutti a suo servizio, Dio ha un potere smisurato su tutti noi… ma questo è veramente Dio? Dio può davvero essere così? Sì ce lo immaginiamo così ogni tanto, vorremmo essere così, ma poi quando capita qualcosa che ci tocca dentro, in profondità, che tocca veramente la nostra vita e ci domandiamo “Dove è Dio?”, non sembra che qualcosa sia storto rispetto a questa mediocre immagine di Dio.
Gesù stesso nel vangelo sembra continuamente smentire il diavolo. Parla di mettersi in ascolto della sua Parola, di non metterlo alla prova, di adorare… ma non sembra Gesù parlare di un Dio che risolva tutti i problemi, anzi. E allora come possiamo capire il volto di Dio? Nel crocifisso di San Damiano, che in questo tempo di Quaresima vogliamo meditare, gli occhi di Gesù sono particolari. In quel volto nobile e radioso, gli occhi sono grandi, sproporzionati, quasi a darci un segno di come Gesù oltre ad essere il vivente è anche il vedente. Gesù in questo tempo di Quaresima ci può insegnare a vedere con occhi più grandi e aperti il volto di Dio… e se già adesso rileggiamo meglio questa parola potremmo dire dove è Dio… è in ogni azione della nostra vita che genera nuova vita, che genera amore, e non divisione e separazione. Perché così Lui ha scelto di essere: ce lo ha ricordato il profeta Isaia.
La Quaresima allora comprendiamo che tempo è. Non è un tempo di penitenze asettiche e senza senso, ma tempo per rivestirci e riscoprire ciò che veramente ci tiene in vita. E potremmo scoprire che ciò che ci tiene in vita è ciò che ci fa sentire amati, voluti bene, incoraggiati a fare e compiere il bene, e che forze tanto cose che adornano la nostra vita, sì possono essere utili, ma non sono importanti, essenziali. Quaresima è il tempo per tornare all’essenziale, per tornare a quel respiro di amore che genera vita, il respiro che ci fa sentire amati, il respiro di Dio. Chiediamo al Signore occhi per vedere i segni di questa aria di vita nel nostro cammino, di un’aria che ci invita a mettere da parte ogni distanza per essere un segno concreto di amore, strumenti autentici di pace per tutti.