Liturgia Viva
Camminare, inginocchiarsi, aprire le braccia al Padre nostro, scambiarsi la pace… diviene una questione di sensibilità destinata ai più semplici che hanno bisogno anche di queste cose per pregare meglio.
La musica e il canto vengono relegate al coro deputati a rendere la celebrazione più digeribile.
L’impressione è che non si sia ancora vissuto, in molti casi, quell’incontro con il Signore attraverso il rito: esso accade quando lo si sente vivo in quel canto, in quelle mani alzate che invocano la venuta del Regno, in quel pane e vino elevati verso il cielo dal celebrante, nel profumo d’incenso che accompagna il rientro a casa.
Medicina propizia a questa prevalenza delle parole sul rito è rinunciare a qualche parola di troppo per dare spazio alla realizzazione generosa e fiduciosa di quei gesti - comunitari e personali - che la liturgia richiede a chi voglia veramente entrare nel suo dinamismo.