Che cosa è la Chiesa?

Su ali d'aquila

Domenica 15 ottobre 2023 • Dedicazione del Duomo di Milano


In un mondo segnato da una violenza inarrestabile, segnato dall’odio, dalla morte, dal desiderio di vendetta che uccide la stessa umanità, portandola alla sua stessa estinzione, che cosa è la Chiesa? Che cosa è la Chiesa rispetto alle logiche sanguinarie dei potenti, che cosa è la Chiesa rispetto agli equilibri del mercato e della finanza, che cosa è la Chiesa rispetto ai grandi interrogativi che l’umanità si pone? Che cosa è la Chiesa? E’ il Vaticano? E’ una istituzione come tante?

La Parola che accompagna la solenne liturgia di questa domenica ce lo ricorda: la Chiesa è lo strumento con la quale Dio si è fatto vicino ad ogni uomo, soprattutto all’uomo ferito e deluso, soprattutto all’uomo che si pone continuamente domande di senso, domande di ricerca e non riesce a trovare risposta nelle mode aleatorie del tempo presente. La Chiesa è il segno della vicinanza di Dio all’uomo, alla sua storia, alle sue ferite. Ne è una testimonianza il tempo che stiamo vivendo, dove tutti ci poniamo una domanda: che cosa dobbiamo fare di fronte a queste guerre sciagurate e inconcludenti? La Chiesa è l’invito del Padre a trovare una risposta in due atteggiamenti.

Il primo atteggiamento è la vicinanza umana alle ferite, attraverso gesti concreti di compassione e gesti di solidarietà. Nel tempio venivano presentati a Gesù uomini malati, ciechi, storpi, uomini che volevano essere liberati dal male che li affliggeva. Vicinanza umana che diventa una promessa di una nuova creazione, di una nuova umanità che vince l’indifferenza, che vince il guardare solamente a sé stessi e al proprio piccolo mondo, che vince la tentazione insita di rinchiudere la chiesa sotto il campanile. La Chiesa non ha confini, la tenda che Dio ha esteso all’umanità con la pasqua di Cristo non ha limiti geografici o diocesani. La tenda della misericordia di Dio si fa vicino, va incontro ad ogni uomo e ogni uomo può trovare in questa tenda l’offerta più bella e promettente, l’offerta che nessuna organizzazione può donare al prezzo sporadico della totale gratuità: l’ascolto. Il nostro essere Chiesa è vero quando veramente ci poniamo in ascolto dell’uomo, quando veramente non abbandoniamo i nostri figli agli strozzini della morte, a coloro che danno soluzioni aleatorie e false. Su questo noi verremo giudicati: su quanto il nostro modo di essere Chiesa è stato capace di ascolto, su quanto abbiamo esercitato veramente questo ministero.

Il secondo atteggiamento è la preghiera. Le diverse storie convergono nella forza della preghiera. Sembra una parola debole, sembra una parola per poverelli la preghiera. Sembra solo uno strumento con la quale la Chiesa ha ingannato il mondo fino a prima delle grandi rivoluzioni del nostro tempo. La preghiera è invece il messaggio realistico che riconosce che l’uomo non può compiere tutto, che l’uomo non è il creatore del mondo, che l’uomo non può arrogarsi il diritto di essere il padrone dell’universo. La preghiera è la dolce rassegnazione che riconosce che c’è un Qualcuno che accompagna la storia dei nostri giorni, un Qualcuno che soffre quando vede l’uomo allontanarsi dalla vocazione alla vita, dalla vocazione a custodire il giardino dell’umanità e del creato. Questo Qualcuno è il Padre che ha mandato il suo Figlio per annunciare come Lui non trattiene il prezioso dono della sua Vita. No lui la dona e la dona donando il suo Figlio, tutto quello che è il Figlio. E il Figlio assume su di sé la nostra umanità, i suoi passi certi e incerti. Assume i passi, li vive perché ogni uomo in Lui trovi quella luce e scopra come nella preghiera non si vive solo una relazione verso Dio, ma una relazione dove Dio si fa vicino a me, dove Dio con il suo Spirito mi accompagna a rileggere con verità la mia strada. La Chiesa diventa quindi il luogo dove sperimentare non solo una vicinanza umana, ma anche la vicinanza di quel Dio che non rimane indifferente al male presente. Soffre, piange con noi e nello stesso tempo ci invita ad alzare lo sguardo, ci invita a non abbandonarci alla rassegnazione, ma a cogliere la via della Gerusalemme del cielo come una via di pace, una via di fratellanza, la soluzione ad ogni divisione e male.

Questa è la Chiesa: è l’invito di Dio ad ogni uomo e donna di questa terra a una prossimità umana che accompagna a riconoscere la Sua presenza viva e in essa a saper guardare alle vere vie di vita per l’uomo: la via della preghiera e la via della fratellanza umana. La Chiesa diventa quindi una luce di speranza per tutti, anche per i più lontani, una speranza che nessuno oggi ci promette, una speranza verso cui noi siamo chiamati a decidere se abbracciare o meno.
 

Esci Home