Sommario:
La Scrittura però sottolinea una dimensione ineluttabile di questo elemento simbolo della nutrizione: il pane fatto dall’uomo diventa raffermo.
La prima lettura tratta dal profeta Isaia e la seconda lettura di Paolo ai Romani ricordano l’impegno di Dio stesso su questo fronte: il dono dello Spirito che Cristo ci ha fatto, dall’alto della croce, non mentre eravamo fedeli discepoli, ma lontani e peccatori
Utilitarismo, materialismo, idolatria avanzano e lo spirito di Dio si rattrista.
Egli è Padre e Redentore (figura che nel diritto familiare ebraico riscattava i parenti caduti in miseria a causa della morte del capo famiglia).
Ma il Battista e Gesù sono superiori a queste piccinerie. Nuova la testimonianza del Battista, che riconosce che il maggior successo di Gesù viene dall’alto, perché è lui l’inviato di Dio.
Ma la fede per essere autentica deve conservare un nucleo sovversivo e scandaloso, il «morso del più», deve andare controcorrente e oltre il rispetto alla logica umana.
Nella meditazione di questo Vangelo, anche a noi viene fatta la proposta di aprirci alla fede o di rendere più salda la nostra fiducia piena nella Parola del Signore.
Ama chi conosce, e chi ama brucia! Se vogliamo creare della Chiesa una comunità missionaria, non c’è che una strada: più catechesi. Se l’urgenza del nostro mondo è la nuova evangelizzazione, non c’è che una cosa da fare: studio della Parola di Dio per esserne entusiasti, per cogliere il nuovo e quindi sentire la gioia di portare una buona notizia!
Ha adottato la vite come proprio simbolo (io sono la vite e voi i tralci) e al Padre ha dato nome e figura di vignaiolo.
Il non credente qui non è la persona degna di rispetto per il proprio pensiero, ma il pagano di allora che osteggiava la fede apertamente a causa degli idoli.
Il Cristo atteso da Israele non può morire così. Invece proprio quel Gesù, morto in quel modo, è risorto, quindi è veramente il Cristo, come aveva detto.