Sommario:
Adorare Dio non è biascicare formule magiche per convincerlo a compiere qualche miracolo o esaudire bisogni e desideri.
Ci resta d'essere umani, senza perdere mai la speranza, anche davanti a un barlume di umanità. Perché Gesù, il Figlio di Dio, di questa umanità si è rivestito amandola. Questo ci resta, questo ci basta.
Forse non è Gesù che è criptico, ma siamo noi a fare fatica a riconoscere i nodi fatti da lui e da chi ci ama.
Il software Amore è programmato per operare su cuori interiori, ma non è ancora inizializzato sul tuo cuore. Vuol dire che tu devi Amare te stesso prima di poter amare altri
C’è bisogno di renderci conto che non tutto ci è dovuto... di superare l’aspettare sempre qualcosa in cambio... di recuperare la buona educazione di dire grazie...
Per essere di nuovo belli, «ri-belli» appunto, è necessario partire da qui. Con questo proposito Giulio Dellavite torna alla scrittura, completando idealmente il percorso iniziato con il suo libro precedente “Se ne ride chi abita i cieli”.
In ferie verifichiamo quali momenti non abbiamo capito nel loro vero valore, quali legami usiamo senza contraccambiare, quali attenzioni consideriamo dovute e invece sono dono.
In una fredda giornata d’inverno alcuni porcospini si strinsero per proteggersi col calore reciproco. Più si avvicinavano però, più si facevano male pungendosi.
Pietro è cieco di fronte alla risurrezione, sordo alla speranza, schiavo delle sue fragilità, delle idee e dei pregiudizi. Con Pietro, il capo, c'è Tommaso, che non ha creduto finché non ci ha messo il dito, i figli di Zebedeo che hanno chiesto di fare i ministri nel “regno”, Natanaele che è lo scettico arrovellato su mille domande.
È più facile puntare il dito cercando un colpevole che mettere in gioco se stessi davanti a un problema chiedendosi: cosa posso fare io?