Uniti, nella tua benedizione!

Su ali d'aquila

Domenica 16 luglio 2023 • VII Domenica dopo Pentecoste


Siamo stati travolti in questi giorni da una vera tempesta meteorologica… e quanta paura abbiamo avuto! Quanti danni ha causato! Nella storia non sono mai mancate delle tempeste, nemmeno nella Chiesa. Ma alle tempeste oscure, dove non sembra più esserci speranza, dove domina lo sconforto, la tristezza, lo smarrimento, la critica e il lamento, Dio risponde mandando una nuvoletta che doni non un pioggia violenta e distruttrice, ma una pioggia rinfrescante, una pioggia dal sapore di vita, una pioggia che è una benedizione!

Così è Maria, vergine del Monte Carmelo. Il Carmelo da sempre per la spiritualità della Bibbia è il luogo decisivo della scelta di Dio. Lo vediamo nello scontro che Elia vive con la regina Gezabele, che voleva imporre a suo marito Acab e a tutto il popolo il culto di Baal: alla fine Baal non si rivela, il Signore si rivela con potenza di fuoco che brucia il sacrificio preparato da Elia. Il Carmelo quindi diventa il luogo dove riconoscere che la nostra vita è veramente viva se tiene al centro il suo autore, cioè Dio! Maria è il Carmelo, perché ha tenuto al centro Dio, anche nell’ora più difficile per la su vita, la morte in croce di Gesù. Anche in quell’ora Maria non ha esitato a dire il suo “Eccomi”, anche in quell’ora Maria non ha esitato ad accogliere la missione della sua vita, essere la Madre di tutti i viventi, essere la Madre dei figli di Dio.

Maria è quindi la pioggia che ricorda la benedizione della nostra vita, la vocazione che essa possiede a vivere in cammino verso la santità. Come Elia, come S. Teresa d’Avila e tutti i santi del monte Carmelo, siamo chiamati a credere nel cammino della nostra vita, chiamato sempre di più a spogliarci del superfluo, per vivere di quella carità e di quella castità che sono i veri sentieri per conoscere sempre di più la vicinanza e la presenza di Dio nel nostro cammino, per scoprire come la nostra vita, nonostante le tempeste, è un bellissimo giardino fiorito, dove la benedizione sei tu con i fratelli, perché sei figlio generato da un Amore che si spezza, che si dona per Te!

Davanti agli occhi di Dio non c’è una diversità per comune o parrocchia, non c’è una separazione delle campane e in base alle attività, ma c’è invece un manto di grazia che è benedizione perché nella diversità delle storie sa riconoscere quale è il centro, sa riconoscere di essere popolo avvolto dallo stesso manto: l’amore del Crocifisso che genera figli capaci di amare come Lui, capaci di far fiorire germi di santità e di nuova vocazione nella testimonianza viva che gioca su ciò che conta, che gioca su ciò che è vero. Questa è la camera che siamo chiamati ad aprire, questa la porta da cui passare per essere veramente non una reliquia da museo, ma un giardino di vita, una chiesa che vive nella vera gioia, nell’unità e nella sua capacità di essere libera da ogni influsso e moda del tempo! Questa è la stanza da abitare: riscoprire le vere ragioni della fede che rendono le nostre vite e le nostre parrocchie una benedizione per l’unità della Chiesa!

Ed è la grazia che invochiamo davanti a te, Madonna del Carmelo: insegnaci l’arte della pluriformità nell’unità, l’arte dell’essere un giardino che nelle diversità dei carismi sa riconoscere il fuoco che arde, la scintilla da cui sgorga il tuo amato volto: l’amore di Cristo, l’amore del Padre, amore per la nostra umanità!
 

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