Confide Surge Vocat Te

Stemmi Episcopali

Mons. Claudio Cipolla


Le parole scelte per il motto episcopale sono prese dal Vangelo di Marco nel racconto dell’incontro tra Gesù e il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, che sedeva lungo la strada a mendicare; al passaggio di Gesù costui grida a gran voce affinchè il Maestro gli ridoni la vista e quando Gesù chiede che gli sia portato davanti, quanti gli stanno appresso lo esortano ad alzarsi: ”Coraggio, alzati, ti chiama!” (Marco 10,49).
Lo scudo è diviso in due campiture, la prima di colore rosso e la seconda d’argento. Il rosso è il colore della carità, dell’amore e del sangue: l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio a versare il proprio sangue per noi tutti privilegiando i più bisognosi, i cosiddetti ultimi, i poveri e gli emarginati dalle realtà opulente che poco si curano di chi sta ai margini della società. L’argento è il simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti indispensabili a sostegno dello zelo pastorale del Vescovo.
La brocca è un chiaro riferimento a San Prosdocimo, primo vescovo e Patrono della Diocesi di Padova; infatti, Prosdocimo è considerato il primo evangelizzatore dell’area veneta e, nell’iconografia classica, viene spesso rappresentato con le insegne vescovili e con una brocca nella destra a sottolineare la sua infaticabile attività di battezzatore dei primi cristiani di questa parte d’Italia.
La seconda parte dello scudo è caratterizzata da un “seminato” (cioè un settore dello scudo ricoperto da una ripetizione casuale della stessa figura) di gocce rosse per ricordare la Diocesi di Mantova, la diocesi di provenienza di Mons. Claudio.
Infatti, la tradizione vuole che i Sacri Vasi, insigni reliquiari custoditi nella Chiesa di Sant’Andrea a Mantova, conservino al proprio interno frammenti di terra intrisi del sangue di Nostro Signore Gesù Cristo che Longino, il soldato che dai piedi della croce sferrò il colpo di lancia nel costato di Cristo, raccolse e portò con sé a Mantova dove, si dice, morì nel 37 d.C.; le gocce rosse identificano, quindi, questa
importante reliquia che viene portata in processione solenne dal vescovo di Mantova il Venerdì Santo.
«Invoco dal Signore la capacità di rispettare tutti e di servirvi nelle vostre necessità – ha detto ai fedeli della diocesi – consapevole di non essere all’altezza di una Comunità così bella e importante». Servire gli altri è la volontà principale che vuole mettere in atto: «Cammineremo insieme e ascolteremo il Vangelo e i poveri, ci aiuteremo reciprocamente con generosità, collaboreremo con le istituzioni e con quelli che cercano il bene, l’amicizia, la giustizia e la pace.“ Come cristiani siamo chiamati all’unità; come membri della Chiesa dovremmo evitare in tutti i modi che le diverse opinioni ci dividano, senza dimenticare che l’essere cristiani implica una continua riflessione sul nostro agire e sulle nostre scelte. Ciò che ci unisce nella Chiesa è la fede nel Signore risorto, è lo Spirito Santo, è il sentirsi figli dell’unico Padre, e dunque fratelli e sorelle: un legame di natura spirituale, dato dal Battesimo».
 

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