Domenica 21 maggio 2023 • Ascensione del Signore (A)
In questa domenica le letture della solennità dell’ascensione ci provocano con una domanda: che cosa vuol dire vivere la fede, professare la nostra fede?
Il dono della fede sta anzitutto in quel seme che è Gesù, seme che se accolto nella terra del cuore può portare frutto. Lo abbiamo sentito nel vangelo di Luca e nel suo scritto degli Atti: gli apostoli accolgono il Signore risorto, ma come? All’inizio con paura e spavento, poi con una gioia inspiegabile, tanto è che per lo stupore non ci credono. Poi, in quel lungo dialogo vissuto per quaranta giorni, si manifestano le loro precomprensioni: sei tornato, sei vivo, puoi di nuovo liberare Israele! E invece Gesù… li smentisce di nuovo… perchè questo tempo dei quaranta giorni è un tempo per cominciare a credere in sè, nelle proprie capacità di portare con la propria vita il suo mistero! E la forza che il Signore dona ai suoi discepoli, e oggi a noi, è quella del suo Spirito: lui nella tua vita quotidiana sarà la mia voce, sarà il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà, l’intelletto e la sapienza che ti accompagnerà nella strada della vita e a saper rileggere come nella tua vita, negli incontri che farai e vivrai, anche nelle prove io sarò con te! Sarò con te se però lascerai che la terra del tuo cuore mi accolga (il timore di Dio)!
La festa dell’ascensione, quindi, direi che è la festa della nostra fede! La festa che ci ricorda come Gesù ascendendo al cielo non ci ha lasciato soli, ma ha indicato con questo suo ultimo segno terreno la meta della nostra vita: la santità, il cielo, l’incontrarlo un giorno come noi ci incontriamo! E oggi, allora, come possiamo incontrarlo? Rendendo grazie (Eucarestia), lodandolo e riconoscendolo nel cammino insieme come fratelli e sorelle, uniti dalla sua presenza e dal suo amore! Un segno della nostra fede, infatti, è proprio quello di custodire la comunione tra noi e in essa essere capaci di una vera e autentica accoglienza. Abbiamo diversi ministeri, diversi doni, ma la sinfonia dello Spirito è unica e può essere affascinante solo se i nostri doni insieme li mettiamo in gioco, perchè crediamo che noi insieme possiamo essere segno e testimonianza, corpo vivo di Gesù, crocifisso, risorto e asceso al cielo!
Ed è così che professiamo e viviamo la nostra fede: accogliendo il seme che è Cristo nella terra del cuore, accogliendo la freschezza rigenerante del suo Spirito che mi aiuta a cogliere i frutti buoni e belli che la mia vita ogni giorno possiede e riceve. Possiamo professare la nostra fede se veramente le parole che diciamo le rileggiamo nella nostra quotidianità, scoprendo che esse non sono parole morte, ma sono parole vive perchè raccontano la mia vita, unita dal filo della testimonianza che ci lega a quel piccolo gruppo di apostoli (e non solo) che ha accolto per primo la forza dello Spirito del Signore, forza che li ha resi testimoni di Gesù E noi oggi, con le parole del Credo, siamo invitati a continuare la missione di vivere la nostra fede e nel viverla di essere testimoni di come noi non siamo chiamati a stare nella terra e nelle sue piccolezze, ma a tendere verso il cielo, a essere veramente custodi del dono della vita nella vera libertà!