Domenica 07 maggio 2023 • V domenica di Pasqua (A)
In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Le parole dell’Apostolo Pietro ci portano a domandarci: come fa Pietro ad accorgersi di quello che sta accadendo al cammino della Chiesa? Come fa a cogliere questo passo che lo Spirito sta ponendo a lui e alla Chiesa verso i pagani?
Questa domanda può trovare risposta solamente rileggendo e ascoltando il Vangelo: è nell’amore di Cristo e per Cristo che Pietro vive il Vangelo. Amore che Pietro ha dovuto anzitutto accogliere nella sua vita: quante resistenze Pietro ha messo davanti a Gesù, quante precomprensioni rispetto alla sua missione e alla sua identità. Amore di Cristo che Pietro ha accolto pienamente nella sua riabilitazione al ministero con quel triplice “Mi ami?”, dove in quelle risposte c’è la fatica, ma anche il sorgere sempre di più della comprensione che l’amore è un cammino. Un cammino che ci chiede di spogliarci di ogni precomprensione e certezza, ma di mettersi veramente in movimento ogni giorno, perchè nella diversità di ogni giorno si rivela il Volto del Figlio, si rivela il volto del Padre e si rivela proprio in quell’incontro che è decisivo per me.
Gli incontri decisivi del quotidiano sono quelli che ci spogliano di ogni pura certezza, sono quelli che lasciano un segno vivo nel nostro cuore e nella nostra vita. Sono quelli che ci spronano a farci domande, a interrogarci, a cercare sempre di crescere, a puntare sempre verso un di più, che non è attenzione un di più da fare, ma da vivere. Tutte le cose che vivo nel mio quotidiano, tutti i servizi che vivo in comunità mi aiutano veramente a raffinare il mio orecchio e il mio occhio per cogliere la presenza viva del Risorto e in Lui la presenza viva del Padre? Il di più a cui dobbiamo tendere è il renderci conto del volto del Padre nel volto del Figlio che si rivela nel fratello e nella sorella di oggi.
Pietro quel giorno ha colto il soffio dello Spirito perchè è l’incontro con Cornelio che gli fa comprendere un nuovo agire, un nuovo soffio e direzione dello Spirito: il Signore è di tutti, tutti sono cristiani alla luce dello Spirito e dello stesso battesimo. Ma per cogliere il soffio dello Spirito Pietro si è fatto obbediente, si è messo cioè in ascolto del Signore e del suo agire nella vita, ha colto l’importanza del lasciare spazio a Lui, di togliere quella pietra sepolcrale fatta di impegni e di tante preoccupazioni, ansie, perplessità, dubbi per abbandonarsi a colui che è luce del mondo e stella del nostro cammino.
Che la fede di Pietro diventi anche la nostra fede e il nostro modo autentico per vivere la testimonianza della gioia dell’essere cristiani.