Mons. Roberto Busti
Nell’omelia della messa in cui Mons. Roberto Busti è stato ordinato vescovo, il Card. Tettamanzi gli ha rivolto queste parole, ispirate dalle letture e dalle preghiere della liturgia propria: “Scegliendo come motto episcopale le parole Omnes salvos facere, tu stesso hai voluto esprimere la consapevolezza di essere vescovo per annunciare la salvezza di Cristo a ogni uomo, cioè di essere pastore e guida di una Chiesa particolare, ma in una prospettiva decisamente missionaria.
La Chiesa di Mantova, come ogni altra Chiesa particolare, vive la sua autentica “identità” se, nella bellezza e vivacità che caratterizzano il suo volto, non si chiude su di sé, ma sa costruirsi come “comunità in missione”, nella quale i discepoli del Signore si sentono mandati ad annunciare il regno di Dio in tutto il mondo: una comunità consapevole che la comunione è veramente evangelica solo se “missionaria” e per la salvezza di tutti. Come vescovo ricevi il dono dello Spirito e la responsabilità di essere guida e anima di una comunità così. Sii davvero vescovo di tutti e per tutti!”.
A conclusione della sua ordinazione, il neo-vescovo ha confidato: “I lunghi anni del Seminario mi hanno permesso di rendere provata e stabile una scelta che ancora non mi ha saziato, ma vorrebbe essere ulteriormente esplorata nel desiderio di accompagnare all’esperienza dell’amore del Signore ogni persona che incontro. E’ il senso del motto che ho scelto: Omnes salvos facere! Evidentemente non per mia forza e capacità: queste semmai devono servire a “farmi tutto a tutti” (1 Cor. 9,22), compagno di viaggio e di fatiche con chiunque voglia emergere dalla banalità delle soddisfazioni terrene, per ergersi con coraggio alla ricerca delle risposte ai veri quesiti della vita”.
E concludeva: “Queste sono le ricchezze che porto in dono: oltre a me stesso, non ho altro da offrire. Proprio per questo posso affermare in tutta verità: “Cara Chiesa di Mantova io ti voglio già bene!” Voglio certamente il tuo bene perché non ti porto in dono l’uomo che sono, o le parole che so dire, ma il Vangelo di Cristo Gesù, Signore crocifisso e risorto, speranza del mondo, andando dietro al quale tutti insieme, popolo e clero come discepoli innamorati, troviamo e testimoniamo quanto di meglio ogni uomo possa desiderare”.
All’ingresso nella sua diocesi, si è presentato alla comunità diocesana con queste parole: “I passi del cammino li costruiremo da subito insieme, esortandoci e aiutandoci l’un l’altro, ciascuno secondo le proprie responsabilità, con massima lealtà e rispetto reciproco. Ma devono essere sempre e comunque chiari il metodo e la strada: quelli di Gesù. Da lì nasce il mio impegno, che l’apostolo Paolo ha espresso nel brano della lettera ai cristiani di Corinto, proclamato come seconda lettura, da cui trae origine il mio motto episcopale: omnes salvos facere; fare sì che a nessuno manchi la possibilità di conoscere quanto Dio vuole il suo bene vero, quello che sconfina oltre la morte...”.