Domenica 16 aprile 2023 • II domenica di Pasqua (A)
Li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Così gli Atti degli Apostoli descrivono l’agire dei discepoli dopo la Pasqua di Gesù: un agire che fa dire alla gente di Gerusalemme che questi sono coloro che sono stati con Gesù, cioè cristiani. Chi è il cristiano?
Il cristiano è anzitutto uomo, donna della pace. Il cristiano non crea mai divisione, ma nella divisione, nel turbamento, nelle ferite crea sempre unità, è custode di quella comunione che il male vuole dividere. Gesù dona il saluto di pace ai discepoli impauriti nel cenacolo e quella pace passa attraverso i segni della sua passione che non sono più presenti su un corpo morto, ma su un corpo vivo. E’ questo segno che suscita gioia nel cuore dei discepoli.
Il cristiano è uomo, donna che dona il perdono nello Spirito. I discepoli sono stati rivestiti di un soffio di vita che ha riabilitato anzitutto il loro discepolato, la loro sequela. Ed è nel riscoprire il dono che sono, cioè coloro che sono stati con Gesù anche nel momento della prova e della divisione, che possono e sono chiamati a portare il perdono, cioè a donare il dono vero della identità originaria perché nella pienezza della vita ognuno possa esprimere veramente il dono che è.
Il cristiano è uomo e donna che non hanno bisogno di vedere i segni della passione sul corpo di Gesù come Tommaso e tantomeno ha bisogno di vedere Gesù. Il suo credere non è banale, perchè non sa dove poggiare la sua vita. Il cristiano crede perchè ogni giorno vede i segni della risurrezione che strappano dalla morte, vede segni di vita che sgorgano da una scelta: quella di conficcare la morte sulla croce per vedere come Cristo non è un morto, ma il Vivente! E il segno della sua vittoria sulla morte è la vera Vita: la vita donata, la vita vissuta nella gioia dello spezzare il dono che si è e che ci è stato dato.
I cristiani sono uomini e donne che vivono nella pienezza di vita di Gesù e in questa pienezza di vita camminano nella gioia autentica non di un falso protagonismo, ma nella gioia di dare l’unica e vera testimonianza e professione di fede: Gesù è il Cristo.
Chiediamo al Signore la grazia di essere cristiani testimoni che fondano la loro vita sulle movenze pasquali del Cristo, sulle movenze pasquali che rendono la nostra vita non statica, ma dinamica, capace sempre di vivere le movenze della morte e della risurrezione di Gesù.