Mons. Franco Agnesi
Lo stemma episcopale di mons. Agnesi, col motto «Servi inutiles sumus», è ispirato alla parabola di Luca 17, 7-10 che alla Chiesa e ai cristiani ricorda: siamo servi inutili, inadeguati, e perciò liberi e sciolti nel presente, umili e grati per il passato, capaci di gratuità per il futuro.
La pagina evangelica esprime il primato della grazia: tutto è Cristo per noi e, per quanto noi facciamo e ci sforziamo, il Signore è sempre più grande e la sua misericordia è sempre vincente e ci fa essere pazienti e umili nella vita quotidiana per costruire collaborazioni, legami, cammini nella gratuità e nella solidarietà.
Nella centralità di Cristo, rappresentato dall’Agnello, la pergola di legno avvolta dalla vite rimanda all’umile servizio nella vigna del Signore dove s’intrecciano legami. La figura dell’“Agnus Dei” evoca anche visivamente il cognome del vescovo.
Appena nominato vescovo, ha cambiato l’immagine del profilo sulla pagina Facebook: un gregge di pecore, che lui stesso ha spiegato così: «È un segno, per dire che il mio impegno sarà quello di avere “l’odore delle pecore”, come dice il Papa, cioè continuare a camminare in mezzo al popolo di Dio, alla gente, condividendo la loro vita, come ho imparato a fare da parroco, cercando di non tenere niente per me, ma di mettere a disposizione in modo totale tutto quello che mi è stato donato. Vorrei farlo continuando a seguire il Signore con fiducia, senza calcolare troppo le altre cose, cercando di discernere le situazioni passo dopo passo, senza pensare di avere già capito tutto».
Come vescovo ausiliare, sarà titolare di una diocesi del Nord Africa, nell’attuale Algeria, l’antica Chiesa di Dusa; così è unito alla storia degli antichi cristiani che hanno vissuto in quella terra e condividere con quelli di oggi una testimonianza che a volte ha il sapore del martirio.
Di ogni tappa, don Franco conserva un tesoro: «Di Martini tengo nel cuore la grande finezza umana, la sua capacità di incoraggiare e far emergere sempre il bene di ogni persona, mentre gli anni più ricchi di contatti umani sono stati quelli con i giovani dell’Ac; dall’esperienza di parroco, poi, ho imparato a condividere la quotidianità della vita, a seguire le persone dalla nascita alla morte».
Col cambio di Arcivescovo, Mons. Agnesi è stato chiamato ad essere Vicario generale della diocesi ambrosiana e così vive ancor più la gratuità del ministero apostolico, che prolunga nel tempo ed estende nello spazio il mistero della misericordia di Dio.
La gratuità infatti è il segno essenziale dell’amore e il sigillo di appartenenza al Signore.
Essa ci fa come lui, schiavi per amore. È la massima libertà che ci rende simili a Dio. È questa la missione dei pastori: prima di tutto testimonianza dell’amore gratuito di Dio. Come “servo” è schiavo di Gesù Cristo perché appartiene totalmente a lui. Questa schiavitù è la più alta realizzazione della libertà di amare perché lo rende simile al suo Signore, che è tutto del Padre e dei fratelli