Sufficit gratia tua

Stemmi Episcopali

Card. Angelo Scola


Nello stemma del card. Scola spicca su fondo azzurro l’immagine di una nave, che è un simbolo ricorrente nell’iconografia paleocristiana, per i riferimenti a diversi passi biblici (l’arca di Noè, la barca di Pietro...). Per questo è diventata simbolo della Chiesa, e la presenza di Cristo è esplicitata dal fatto che l’albero maestro è spesso sostituito dalla croce.
S.Ambrogio, parlando della tempesta sedata, dice: «Se è presente Cristo, la nave non viene travolta dai flutti!». È chiaro che parla della Chiesa, di cui la barca di Pietro è simbolo: se resiste alle tempeste della storia, è per la grazia salvifica di Cristo, sempre presente e operante.
«Sufficit gratia tua», dice il motto episcopale, così commentato dall’autore: «La presenza di Gesù è forte e tenera, e la grande risorsa è, al di là e nonostante i nostri limiti umani, la bellezza e la grandezza della Chiesa, che è una grande meraviglia, la straordinaria possibilità di vedere fin da quaggiù che l’Umano trova compimento in me, anche e nonostante me. La grazia del Signore ci basta e ci sostiene».
La grazia di Cristo è la ragione sufficiente e necessaria perché la navicella della Chiesa non affondi, ma anzi raggiunga la meta. E la meta è in qualche modo rappresentata dalla stella d’oro che affianca la nave. La stella richiama immediatamente Maria, invocata nelle Litanie di Loreto come: «stella mattutina». E dunque è consolante pensare che la Chiesa, nel suo navigare nel mare della storia, può contare sulla presenza materna e protettrice di Maria. Ma la stella, oltre che simbolo mariano, è più profondamente un simbolo cristologico: nell’Apocalisse infatti Cristo risorto è definito la “lucente stella del mattino”, Colui che è per noi fonte di luce, Colui che illumina la strada di ogni cristiano e soprattutto la rotta che la nave della Chiesa è chiamata a percorrere nella storia dell’umanità.
Né è casuale che qui la stella sia a otto punte: come le beatitudini secondo Matteo, sintesi mirabile dell’intero Vangelo di Cristo. Cristo è presente sulla nave della Chiesa (il simbolo della croce sull’albero maestro), Cristo è la stella che fa da guida con la sua grazia (il motto episcopale) e la sua luce (le otto beatitudini, come sintesi
dell’intera “via del Vangelo”); e infine Cristo risorto, «stella lucente del mattino», è la meta verso cui la Chiesa e l’intera umanità è chiamata a pervenire.
La piccola parte superiore dello stemma troviamo il riferimento a Milano, formato dalla croce di colore rosso su campo d’argento. È la “miniaturizzazione” dello stemma della città, segno della volontà del Pastore di inserirsi nella realtà non solo ecclesiale, ma anche civile, culturale e sociale della Diocesi che gli è stata affidata.
Ricordiamo tuttavia che questa croce ha la sua origine nella nascita del libero comune di epoca medioevale, nella lotta per le libertà civili, politiche e religiose di Milano: un’epoca in cui grandi arcivescovi, come Ariberto di Intimiano e san Galdino, seppero in momenti difficili unificare la società attorno a valori e tradizioni profondamente condivisi.
 

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