Per Paolo il 'corpo' indica l'identità vitale della comunione dei Corinzi con Cristo e tra di loro. E' la nuova realtà che è iniziata per loro con il battesimo ed è ciò che contrasta costitutivamente con tutti i comportamenti che i credenti avevano assunto e che causavano divisioni nella comunità.

E' segnalata graficamente nel testo a lato un'ipotesi della struttura del brano per averne una comprensione fruttuosa…

Si mette così in evidenza la centralità della citazione di Genesi 2,24, quella che ci apre all'intelligenza del significato che Paolo attribuisce a “corpo”, unica parola presente in tutte le parti del brano (tranne al v.16, cui è connesso il termine 'carne'); quindi “parola-chiave” di tutto il discorso dell'apostolo.

La struttura proposta permette di evidenziare che il brano presenta una sua unitarietà intorno al tentativo di Paolo di convincere i Corinzi della falsità di alcuni assiomi consoni alla cultura del tempo, che confondevano la comunità cristiana e che sono diventati l'occasione per parlare del fondamento della vita autentica nello Spirito, contrastata dalla frequentazione delle prostitute, praticata da alcuni componenti della comunità.

Nel v.12 c'è l'introduzione alla disposizione concentrica sviluppata in tutto il resto del brano; in 20b la conclusione. C'è poi una triplice occorrenza del termine “tutto”, seguita poi da due avversative. 

Paolo mette in discussione uno slogan che proveniva dalla cultura corrente che era stato assunto dalla comunità. Questo andamento retorico crea un'attesa nell'ascoltatore/lettore: cosa non è vantaggioso? Da cosa si può essere dominati?

L'utilizzo di “nulla”, che lascia indefinito da chi o da che cosa non ci si deve lasciare dominare, alimenta la suspence del Gruppo di Ascolto e introduce alle parti che seguono.

Lasciamoci condurre dall'argomentare appassionato di Paolo e scopriamo ancora di più la radice profonda della comunione!

Mettiamoci in ascolto...