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6° INCONTRO - La vita insieme (1 Cor 15, 1-11.20-28)


Paolo è preoccupato della divisione nella comunità. I vari problemi sono sempre affrontati come una fatica nella relazione e di frattura nella comunione: una questione “di vita e di morte”.
La lettura ad alta voce era un dare voce al desiderio di Cristo di ritrovare la comunione compromessa, perché la vita dipende da uno stare insieme che non si interrompe.
Si sente tutta la passione di Paolo innamorato dei Corinzi che, seppure a distanza, ma vicino nella preghiera e nella comunione, continuava con Cristo a edificare la Chiesa, nel coinvolgimento dei cuori.
Paolo parte dai molti dubbi sorti in comunità sulla morte e risurrezione di Gesù, dato che alcuni negavano la risurrezione nella carne dei morti. Se la vita è data dalla comunione che continua nel tempo, una unità concreta dei “corpi in un solo corpo” secondo l'Amore di Cristo, e che può essere spezzata dalle divisioni, questa identità/verità del Dio di Gesù Cristo e dell'umanità è 'così' vitale da non ridursi nel 'tempo'.
Così lo sguardo si distende sugli “ultimi tempi” e si vede quanto è definitivamente decisiva, e drammatica, la questione delle divisioni. Si tratta della “visione di cielo”, 'dall'alto', cioè di come 'vede' il Dio di Gesù Cristo.
E' il modo di vedere la vita, eterna già da oggi, è “l'oggi profondo”. Questa unità e comunione dice chi è Dio e chi siamo noi: si è realizzata nella Pasqua di Gesù e attende la nostra adesione di fede.
E' nel radunarsi cultuale che si accede a quell'eternità che sarà piena (effettiva) dopo la morte, il compimento del tempo.

Mettiamoci in ascolto...



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