4° INCONTRO - La lode del corpo (1Cor 12, 12-27)
Ciò che è in gioco è sempre l'unità dei credenti. L'abbondanza dei doni dello Spirito (i 'carismi') provocava competizioni e divisioni nella comunità. I Corinzi erano affascinati dai carismi più appariscenti; chi ne era dotato si sentiva superiore agli altri, credendosi più vicino a Dio.
I doni più bramati erano la profezia e la glossolalia.
Il primo era la capacità di interpretare i segni storici di Dio, la sua volontà salvifica.
Il secondo era la capacità di parlare in lingue. Era un 'parlare a Dio' (quindi pregare) in modo 'straordinario', corrispondente a una 'ispirazione' che sprigionava capacità speciali...
Per i Corinzi questi erano i veri 'spirituali' e Dio era con loro. Specialmente nei credenti più 'deboli' profezia e glossolalia avevano un fascino irresistibile, creando complessi di superiorità e inferiorità che mettevano a dura prova la coesione comunitaria.
Ma anche un semplice atto di fede, non straordinario né spettacolare, è opera dello Spirito Santo. Piuttosto bisogna imparare a vivere l'unità nella diversità. La vita stessa della comunità (e quindi dei singoli) cioè il suo (e loro) rapporto con Dio, non dipende dal possesso dei carismi, ma da Dio.
Non è un caso che i doni della profezia e il parlare in lingue siano messi da Paolo all'ultimo posto...
Paolo vuole dare ai Corinzi cibo solido, perché crescano e non rimangano 'neonati in Cristo'. Dare troppa importanza a certi carismi equivale a 'diventare bambini di mente', invece di essere maturi e adulti nella fede.
Questo brano è un 'canto dell'unità del corpo' e poi della 'carità/agape'. Paolo non dà spiegazioni, ma vuole risvegliare e far sentire quello che la comunità stava già vivendo.
Qui si toccano le corde del nostro cuore ammorbato, risvegliarlo e farlo partecipare ancora al suo canto di lode. I testi biblici sono un annuncio per “farci vivere”!
Mettiamoci in ascolto...
scheda dell'incontro |
QUARTO INCONTRO Scheda formato A5 |
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QUARTO INCONTRO formato A4 stampa F/R |
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