Liturgia Viva
«La presenza di fratelli e sorelle che vengono da altri Paesi e di chi parte, lo scambio di doni e apertura di orizzonti, dice che l’altro non mi minaccia né mi lascia indifferente, ma mi aiuta a riconoscere Gesù.
Nessuno parte per la missione da solo: c’è sempre un’amicizia, una comunità, una paternità/maternità che hanno incrociato la vita di ciascuno e cambiato il volto triste in un animo lieto.
Fino a questo punto può essere determinante l’amicizia: può essere un legame che fa del male e trascina in una via di tristezza; noi vorremmo che per tutti fosse un legame che incoraggia al bene e accompagna a trovare in Gesù risorto, la sorgente di una gioia invincibile.
L’amicizia buona, edificante, quando si sperimenta insieme l’ardore del cuore, diventa una forza meravigliosa che può convincere a imprese straordinarie, addirittura a diventare amici, missionari, discepoli santi».