Verso il nuovo altare
Si sta avvicinando, a veloci passi, la data dell’inaugurazione del nuovo Presbiterio della nostra Antica Chiesa dedicata al Protomartire Stefano.
Il sogno del Prevosto si sta avverando e per parte nostra siamo orgogliosi di aver rispettato i tempi, legati al suo anniversario di ordinazione.
Va infatti ascritta alla sua ispirazione tutta l’operazione, iniziata a febbraio, che ha superato tutte le verifiche burocratico, storiche e funzionali in tempi stretti.
Altre esperienze di nostra conoscenza hanno richiesto interi anni. Il crono programma giornaliero sta arrivando alla fine e nella prima decade di questo mese di dicembre si arriverà alla posa di Sede, Ambone ed Altare, una volta lucidata la nuova pavimentazione in mosaico.
Per l’altare avremo bisogno di strutture e macchine di trasporto giustamente adeguate al tonnellaggio che queste opere comportano.
Lo dovremo fare senza danneggiare né il pavimento della chiesa né i nuovi gradini in marmo Rosso d’Arzo già collocati. La sola mensa dell’altare, in lastra unica ottenuta da un blocco selezionato di marmo delle Apuane, arriverà a pesare circa una tonnellata.
La cura che abbiamo dedicato all’intera realizzazione é stata assoluta. Abbiamo prima di tutto steso un telo di tessuto non tessuto molto resistente, a protezione del vecchio pavimento (pulito e cerato).
Analizzando quanto è ricomparso dopo 56 anni, abbiamo ispezionato ogni porzione senza trovare una fon- te di umidità di risalita. È esattamente quello che ci si aspettava perché la Chiesa di S. Stefano é nata su una collinetta e dunque l’acqua è sempre stata indirizzata altrove. Poi si è trattato di realizzare dei rinforzi nella piattaforma del presbiterio proprio nei punti dove sappiamo saranno collocati i nuovi luoghi liturgici, per non procurare il minimo cedimento della nuova pavimentazione a mosaico.
Per limitare ulteriormente la risalita di umidità dal basso, abbiamo isolato il sottofondo dal resto della struttura, rendendolo galleggiante con una doppia pellicola di polietilene.
Evitare l’umidità di risalita è sempre essenziale, per ogni opera muraria che sta al pianterreno; ancora di più lo è se la pavimentazione è un mosaico di marmi diversi, legati da stuccatura lucidata.
Un’opera lodevole è stata anche la rilevazione scientifica del pavimento realizzato nel 1954 e che abbiamo riscoperto recentemente.
Non abbiamo voluto intervenire con modifiche o adattamenti proprio per rispettare il principio, che ci siamo come linea guida dati fin dall’inizio, che non dobbiamo mai ritenere il nostro lavoro come definitivo.
Abbiamo rilevato i particolari anche minimi del Tondo “Christus Vincit” realizzato in mosaico e questo ci permetterà di ipotizzare una sua riproduzione ad intaglio marmoreo multicolore da posare durante il 2025, Anno Giubilare e la sua collocazione sarà quasi automatica essendo che l’Amministrazione civica, rifacendo la piazzata, ha proprio lasciato un tondo in ciottoli che noi riempiremo di colori.
La realizzazione di un nuovo sagrato diventa così il naturale completa- mento dell’opera grandiosa terminata dall’Architetto Frigerio nel 1913 con la sua nuova facciata e la scalinata monumentali.
Un incontro di presentazione dell’intervento verrà proposta alcuni giorni prima dell’inaugurazione del giorno 22 dicembre, quando l’Arcivescovo Delpini consacrerà l’altare.
A questo proposito vedremo come la Chiesa di S.Stefano stia legata ai tempi passati in maniera indissolubile e quasi naturale.
Nella nuova mensa verrà infatti cementata la Pietra Sacra, entro cui sono conservate, da tempo davvero immemore, le sacre reliquie del Santo Patrono, incluse in una formella marmorea di 30 per 30 centimetri.
La formella è sempre stata conservata nell’Altare Maggiore ed è da lì che fu collocata nell’altare provvisorio in legno appena dismesso dove l’abbiamo trovata noi.
Questa sequenza temporale fa onore alla Comunità parrocchiale di Appiano Gentile e dà ancora più importanza al nuovo altare.