I treni che passano

Parole col cuore

Parole col cuore


I treni che passano e cambiano la vita esistono, ma non si aspettano. Si guidano. Nel Vangelo c’è un dettaglio che a noi sfugge perché non conosciamo le tradizioni antiche: “Siate simili a quelli che sono svegli al ritorno dalle nozze”.
Prima di iniziare la celebrazione, lo sposo si recava dal suocero e contrattava la dote. Più la sposa era ricca, più la trattativa era complessa: terre, animali, oro. “Ceduta” la sposa, iniziava la festa. Andava capito il momento che si stava vivendo.
In ferie verifichiamo quali momenti non abbiamo capito nel loro vero valore, quali legami usiamo senza contraccambiare, quali attenzioni consideriamo dovute e invece sono dono.
Se dedicassimo al bene la stessa attenzione che diamo al male (chiavi e allarmi), tutto avrebbe un altro sapore. Così derubiamo a noi stessi il gusto della vita.
Essere “pronti”, non distratti, essere “attrezzati” (coi vestiti “stretti ai fianchi”), essere “accesi” (lampade cariche), essere attenti, con le antenne alzate a captare segnali, sono le caratteristiche necessarie per guidare la vita.
Ognuno prenda coscienza dell’importanza di ciò che è, di chi ha accanto, del significato di ogni gesto che fa o non fa. Il padrone, come Dio, ribalta le aspettative per far venire a galla quello che abbiamo lasciato andare a fondo.
Un contadino stanco per il tanto duro lavoro e la poca resa dei suoi campi, decise di vendere tutto. Dovendo scrivere l’annuncio chiese aiuto al vicino che aveva doti poetiche, che gli preparò questo testo: “Vendo un pezzetto di cielo, adornato da fiori di mille colori, circondato da alberi con infinite sfumature di verde, accarezzato da un fiumiciattolo di acqua cristallina, che consegna una terra fertile di germogli e frutti”. Il tempo passava e il poeta vedeva il solito contadino impegnato nei suoi lavori. Curioso domandò: “Amico, non sei riuscito a vendere il terreno?”. Rispose deciso: “No. Visto quello che dice il cartello, non sarò mica così scemo da darlo via!”.
Quante volte siamo assopiti nella mediocrità dell’ovvio e non ci accorgiamo di persone vicine che ci fanno capire com'è bello e prezioso il nostro pezzo di vita. La vita è strana e ci pensa lei a svegliarci o ribaltarci usando la mancanza per farci rendere conto di una presenza. I treni che cambiano la vita non si aspettano. Si guidano. Però bisogna saper cogliere l’attimo, anzi gustarlo.
 

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