Pace

Parole col cuore

Parole col cuore


“Non ti auguro un dono qualsiasi, ma quello che i più non hanno: il tempo. Ti auguro tempo non per affrettarti a correre, non solo per impiegarlo bene e trascorrerlo fruttuosamente, ma perché te ne resti. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni giorno e ogni ora come un dono... per divertirti e ridere... per il tuo fare e il tuo pensare. Ti auguro tempo per donarlo agli altri... per stupirti e per fidarti... per crescere e per maturare... per sperare nuovamente e per amare: non ha mai senso rimandare... anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, di avere tempo per la vita”.
L'augurio della poetessa tedesca Elli Michler traduce in sentimenti il mistero della parola che si fa carne nel donarsi di Dio e nell’affidarsi dell’umanità in Maria. Dio ha trovato tempo per me e io non lo trovo per me stesso. È il mistero del Natale, il mistero della vita piena e della pace che invochiamo per il mondo e per noi stessi.
Abbiamo bisogno di pace per vincere la fatica del presente, la paura del futuro, le ferite del passato, abbiamo bisogno di pace per vincere noi stessi. La pace non si compra, ma è una cultura, anzi una “coltura” che richiede pazienza in un lavoro di alchimia nel comporre i 4 elementi delle lettere che compongono la parola P-A-C-E.
PAROLE. Abbiamo bisogno di parole belle, buone, vere che vincano le lamentele, i giudizi, gli sbotti, le ipocrisie. Parole che si fanno carne, cioè dialogo, confronto, comprensione, progetto.
AMBIZIONI. Abbiamo bisogno di vincere la mediocrità con la qualità, la grettezza con la galanteria, l’egocentrismo con la premura, la superficialità con l’interiorità. Abbiamo bisogno di riconoscere che la vita è luce perché l’attenzione verso se stessi è essenziale: quando ti metti in discussione, curi, formi, migliori te
stesso, poi ti apri agli altri, gusti la realtà e abiti la quotidianità. Aiutare gli altri rivela e realizza la parte migliore di noi stessi.
CAREZZE. Abbiamo bisogno di comprometterci gratis per amore, senza pretese o gelosie, senza attendersi qualcosa in cambio (come fa Dio: venne nel mondo e i suoi non l’hanno accolto). È abbastanza facile mettere un TVB alla fine di un messaggio; è più impegnativo dire “ti voglio bene” guardando negli occhi chi hai di fronte. La carezza ti implica, lascia la tua impronta all’altro e a te il suo profumo.
E... CHE DIO CE LA MANDI BUONA! Abbiamo bisogno di abbastanza felicità da renderci dolci, di abbastanza difficoltà da renderci forti, di abbastanza dolore da renderci sensibili, di abbastanza speranza da renderci felici, di abbastanza tempo per vivere la nostra vita. Abbastanza è la misura del cuore. Dipende da quanto è grande.
 

Esci Home