La Giornata Missionaria Mondiale rinnova in noi una grande passione per l’evangelizzazione.
La Giornata Missionaria Mondiale rinnova in noi una grande passione per l’evangelizzazione.
Esaminiamo la coscienza su quanto è viva in noi questa ansia apostolica e condividiamo questa “dimensione” – tipica della vita cristiana – nella preghiera, nella riflessione, nella penitenza e nella carità per la Chiesa che vive qui e in tutto il mondo.
Anzitutto pensiamo a coloro che dedicano la vita per la causa del vangelo nel mondo: sacerdoti, religiosi, laici. Essi esprimono l’impegno della “cooperazione missionaria tra le Chiese” e incarnano la promettente vicinanza tra Chiese antiche e nuove.
Già hanno mostrato coraggio partendo per la loro nuova destinazione per annunciare, nelle varie parti della terra, che Gesù è il Signore; ma gliene è richiesto ancor più per rimanervi, superando i timori, le paure, le angosce, i rischi, le fatiche, le solitudini a cui chi si dedica alla missione si trova continua- mente esposto.
Coltiviamo il rapporto con i nostri Missionari, sia con la preghiera personale e comunitaria, sia attraverso contatti epistolari, sia rispondendo alle loro richieste di aiuto in termini di mezzi e, ancor più, di persone pronte a condividere le fatiche apostoliche.
Considerando la testimonianza di questi nostri fratelli e sorelle, dedicati to-talmente alla missione, attraverso di loro possiamo meglio comprendere quanto sia grande il dono della fede e quanto slancio dovremmo avere anche noi, che rimaniamo in Italia, perché anche qui il Vangelo venga irradiato ed accolto.
Anche le nostre comunità sono interpellate dall’esigenza missionaria. Si legge in “Varcare la soglia della speranza”: “Fate trasparire la gioia della fede, date ragione della speranza che vi anima e testimoniate l’amore che in Cristo vi ha intimamente rinnovati”.
Sì, la risorsa più efficace per l’annuncio del Vangelo è la gioia della fede: quella di chi ha intuito quale grande dono ha ricevuto dal Signore e che perciò, nelle varie circostanze della vita, lascia trasparire la felicità di aver incontrato il Signore, perché tale incontro cambia la vita dal di dentro e in profondità.
Ricordando i Missionari, che dalle nostre terre sono partiti, portandoci spiritualmente con loro, ci verrà spontaneo vivere la gratitudine a Dio che in Gesù Cristo si è fatto “vedere” prima a noi che ad altri, ma, cooptandoci nella sua stessa missione salvifica, ci chiede di amare con lui “tutte le genti”. Che lo Spirito Santo porti a compimento ogni progetto missionario, ispirato da lui per il bene di ogni Chiesa.