17 aprile 2023
1. Terzo tema proposto nella Lettera Pastorale: l'AMEN come professione di fede in forma di obbedienza.
Diverse le riflessioni per approfondire l'argomento.
a) Quali siano gli Amen più difficili da dire?
- quello alla fine di una celebrazione: implica il portare a chi incontri la benedizione ricevuta;
- quello alla fine della preghiera eucaristica: ti chiede di diventare testimone credibile e gioioso e di parlare della fede qualificando le relazioni;
- quello che si dice mentre si riceve il Corpo di Cristo: impegna tutti a lasciarsi trasformare per vivere in comunione con Dio e con gli altri anche dopo la messa.
b) Secondo le indicazioni diocesane abbiamo rivisto tre esperienze consigliate da mons. Delpini:
- la parola proclamata nell'assemblea liturgica chiama tutti a conformarsi alla vita di Gesù;
- la parola meditata nella lectio divina: è stato tempo di preghiera a partire dalla Parola: molto apprezzati lo stile del prof. Moscatelli e gli approfondimenti biblici; inoltre lo streaming ha permesso a qualche centinaio di persone di ascoltare (o riascoltare in tutto o in parte) le riflessioni proposte.
- la parola condivisa nei gruppi del Vangelo: al termine del secondo anno si registra una tenuta dei gruppi quanto ai partecipanti, ma è un po' mancata la 'tensione missionaria', cioè il coinvolgimento di altre persone in una esperienza che ha fatto bene a chi ha vissuto in fraternità l'ascolto della Parola presso le case. Utile è stato il parlarne fra di noi con semplicità, raccontandoci ciò che lo Spirito suggeriva a ciascuno, aprendo il nostro cuore in un clima di preghiera a più voci (è il vantaggio di essere al secondo ciclo di incontri). Gradita la partecipazione alternata nei gruppi da parte dei sacerdoti, del diacono e delle nuove suore!
c) Se l’Amen è la risposta dei discepoli di Gesù “in cui si esprime lo stupore, la gratitudine, la fierezza, la trepidazione di essere figli/e di Dio”, in noi quali sentimenti prevalgono?
- per qualcuno è motivo di stupore continuo il pensiero di essere stato scelto dal Signore per dedicare la propria vita al servizio della sua Chiesa,
- per altri la gratitudine di avere un Dio al quale ci si può rivolgere come a un Padre misericordioso che ti ama infinitamente e ti avvolge con il suo abbraccio, ma anche che ti chiede la disponibilità a seguirlo con fedeltà,
- per altri ancora la fierezza di appartenere alla sua famiglia.
L'obiettivo finale è la verifica personale di quanto ciascuno ha saputo cogliere nelle occasioni offerte alla comunità (locale e decanale) degli stimoli per crescere insieme nella fede.
2. Varie
Viene data comunicazione sull'oratorio estivo e sul servizio di un educatore per la fascia degli adolescenti; si raccontano poi i passi fatti per costituire un gruppo liturgico-musicale espressione della Comunità Pastorale. Si è data una prima relazione dell'interesse del progetto relativo alle nuove “comunità energetiche”, cui potrebbero unirsi anche le nostre strutture parrocchiali.