Domande sui sacramenti

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Incontro con don Pierpaolo Caspani docente di teologia sacramentale.


L’evento

Venerdì 21 gennaio, nella settimana dei festeggiamenti per il nostro santo patrono Sant’Antonio Abate, si è tenuto un incontro con don Pierpaolo Caspani docente di teologia sacramentale.

L’incontro si è svolto, in presenza, nella chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate in Veniano ed ora è disponibile anche sui canali social della comunità.

Il tema

Tema ufficiale della serata: i Sacramenti, domande dalla comunità dei fedeli e risposte dal teologo.

La serata

La presenza è stata numerosa, ma ordinata nel rispetto delle norme anti Covid. Soprattutto si assisteva ad una partecipazione attenta, da parte della platea e ad un’esposizione intensa da parte di don Pierpaolo.

Tecnicamente si voleva un incontro che fosse agile, in un tempo contenuto, di un’ora circa, ma comunque completo nelle risposte. Per tale obiettivo, erano state selezionate delle domande, tra quelle raccolte nell’arco di qualche settimana, tra i fedeli della comunità. Queste sono state consegnate all’inizio settimana a don Pierpaolo, in modo che potesse prepararsi adeguatamente.

Quattordici sono state le domande selezionate, suddivise in gruppi di argomenti:
  1. Il senso dei sacramenti.
  2. Battesimo-Cresima.
  3. Riconciliazione.
  4. Eucaristia.
Clicca qui per leggere tutte le domande 

Cinque i lettori, provenienti da tutte le parrocchie della comunità, che si sono alternati nell’enunciazione dei quesiti. Don Pierpaolo rispondeva ad una domanda alla volta, con passione, chiarezza ed esempi provenienti dalle Sacre Scritture, dai Padri della Chiesa, da teologi e Papi e dalla propria esperienza e studio.

Il clima di attenzione era palpabile, come anche il desiderio di intervenire da parte della platea. Ci sono stati, infatti, anche interventi “fuori programma”, ma comunque graditi da don Pierpaolo e gestiti con competenza e tatto.

Il tutto ripreso dalle telecamere, perchè potesse poi usufruirne l’intera comunità o tutti coloro che accederanno ai canali social comunitari.

Scopo della serata

Non è stata la prima esperienza di un evento simile per la nostra Comunità. Lo scorso anno fu organizzato un incontro con modalità analoghe, ma su temi molto diversi. Tuttavia, nonostante la diversità dei temi proposti, più di una cosa accomuna i due eventi, che ora andremo ad analizzare.

La funzione educativa della Chiesa

La missione primaria della Chiesa è comunicare al “mondo” (umanità) la Parola (Verbo). Comunicare è fare in modo che l’altro recepisca, capisca e accolga il messaggio. Comunicare è Educare. 
Questa missione è della Chiesa, quindi anche nostra, della nostra Comunità. La quale intende primariamente educare se stessa, i suoi fedeli e secondariamente (ma non come importanza) estendere il messaggio anche a coloro che non si sentono parte di essa.
Con questo e altri incontri si desidera perseguire la missione della Chiesa, affrontando temi disparati, ma attuali, attraverso la mediazione di esperti delle rispettive tematiche, secondo modalità complementari a quelle tradizionali (Omelie, catechesi). Ed è proprio il metodo, l’altro aspetto importante, che caratterizza questi incontri.

Non tanto i contenuti, quanto il metodo.

Certamente i contenuti sono importanti, ma spesso gli argomenti sono di una tale vastità e complessità che difficilmente possono essere trattati in modo esaustivo in un’ora di incontro, anche se tenuto da esperti. Ma non è questo l’obiettivo primario degli incontri. Obiettivo primario è offrire degli spunti di riflessione e grazie all’intervento di esperti o di persone coinvolte profondamente nel tema dell’incontro, dare gli strumenti perchè in ognuno si crei il desiderio, di proseguire nella ricerca delle risposte. Che poi è ricerca di verità, in opposizione alle falsità, alle schiavitù morali e spirituali, perchè la Verità ci farà liberi.

È quindi molto probabile che l’incontro della scorsa sera, abbia generato ulteriori domande, ma si spera, anche, ulteriore interesse a proseguire il dialogo, con chi ha l’autorevolezza nella propria materia e con i pastori della nostra Comunità.

Riproporre gli incontri.

Per i motivi precedenti, l’augurio è di non sprecare ciò che è stato seminato, in queste prime esperienze, ma al contrario di proseguire nel dialogo, riproponendo la stessa formula di incontro.

Cogliere e proporre i temi più attuali o sensibili, per la gente della Comunità Pastorale e non solo. Con uno sguardo all’intera Società, che vive e lavora intorno e di fianco a noi, ma come pecore senza pastore.


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