Ritmo, silenzio, ripetizione, semplicità

Liturgia Viva

Liturgia Viva


La prima esperienza che ha tanto da insegnarci è Taizé, la cui vocazione sin da subito ecumenica della fraternità preparò il linguaggio e le strutture per la tempesta culturale del ’68. Questo divenne uno dei luoghi più esposti per il dialogo con le contestazioni giovanili. 
Sin dagli inizi dell'arrivo di tanti giovani (fino a 40.000 per volta) a scandire gli eventi è stato il ritmo della Pasqua settimanale e quotidiano della Liturgia delle Ore.
La liturgia proposta è pensata come un’azione essenziale, centrale e semplice, ma non povera. Lo stesso vale dello spazio liturgico spoglio ma mai sciatto, fatto di luci soffuse, lumi, colori, icone e persino di cespugli verdi che delimitano il coro dei monaci, seduti come un lembo bianco in mezzo a ospiti variegati. Chi partecipa alla preghiera viene da tradizioni cristiane diverse o, assai spesso, non è mai stato iniziato alla liturgia e all’orazione.
 

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